VIAGGIO NELL'ANTICO EGITTO
Testo
collettivo
Il
giorno 12 aprile 2016 ci siamo recati presso l’agriturismo “La Vigna” a Pollena
dove l’Associazione “Scopriamo la Nostra Terra” ha organizzato un percorso
didattico su una civiltà misteriosa che abbiamo studiato con vero interesse: la civiltà degli antichi Egizi.
Appena
arrivati, ci ha accolto, non solo il verde degli ulivi, il profumo intenso dei
fiori di campo e un sole radioso di primavera , ma anche un’archeologa vestita da Cleopatra, un’antica regina egizia,
che ci ha sorriso con simpatia e poi ci ha condotto in un grande salone per il
primo laboratorio.
Ci
siamo accomodati intorno a dei tavoli e l’operatrice didattica ci ha proposto
di realizzare la maschera funeraria di Tutankhamon,
il famosissimo faraone bambino, la cui tomba fu trovata nel 1922 dall’
archeologo Howard Carter nella Valle dei Re.
Sotto
l’occhio protettivo di Horus abbiamo colorato il nemes, il copricapo del faraone, con
strisce alternate blu e oro, abbiamo poi realizzato il collare con lapislazzuli, quarzo e feldspato verde; con l’argilla
abbiamo costruito l’ankh cioè la chiave della vita che
è un antico simbolo egizio.
I
nostri compagni, Lorenzo e Giada, si sono dedicati alla realizzazione di una
piccola mummia fatta con carta di giornale e avvolta in bende di lino.
Dopo
averla completata, Lorenzo la cullava come un bambino. Era davvero
divertente!!!
Dopo aver realizzato questi manufatti così preziosi, ci siamo
spostati nel laboratorio accanto dove ci hanno offerto una fetta
di
pizza calda e saporita. Mentre la gustavamo, l’operatrice didattica ci ha
parlato dell’alimentazione degli antichi Egizi, che si cibavano di pane,
verdura, frutta, legumi e cereali. Erano ghiotti inoltre di dolci a base di
miele e frutta secca. Erano davvero dei buongustai! La bevanda più diffusa era
la birra d’orzo, il vino invece, e così anche la carne, erano consumati solo
dai ricchi.
Su un tavolo
imbandito in modo sfarzoso c’ erano tutti i cibi in bella mostra; il pane azzimo ha suscitato la nostra attenzione
perché era diviso in tanti pezzettini coperti da ricotta e miele. Una vera
bontà!
In seguito ci attendeva un laboratorio all’ aperto dove una
linguista ci ha illustrato i geroglifici, questi antichi
segni che furono decifrati dal francese
Francois Champollion grazie a una stele di
granito nera su cui era inciso lo stesso testo in tre lingue diverse: la stele
di Rosetta. Con pennelli e
colori abbiamo realizzato il cartiglio cioè un elemento decorativo con il
nostro nome scritto con i geroglifici.
Ci siamo poi seduti su un
tappeto d’erba dove l’operatrice didattica ci ha mostrato i capi
d’abbigliamento degli antichi egizi; Giada e un alunno della quarta A hanno
indossato le vesti del faraone e della regina. Erano davvero regali!
Ci è stato poi spiegato che
questo antico popolo usava truccarsi per proteggersi dal sole e dalle
irritazioni causate dal clima asciutto e dalla sabbia; l’operatrice ci ha
chiesto se anche noi volevamo seguire il loro esempio.
Con grande entusiasmo
abbiamo acconsentito e i due operatori
ci hanno trasformato in egizi per un giorno: i nostri occhi erano coperti da
polvere verde ( malachite ) e da matita nera ( galena ).
Ci siamo divertiti tanto!
La maestra Raffaella ci ha
scattato delle foto e la maestra Annalisa ci ha proposto di danzare come questo
popolo che amava tanto la musica.
Il nostro tuffo nel passato
ci ha permesso di arricchire le nostre conoscenze e di accrescere l’ interesse per una delle più antiche civiltà.
NOI DI 4° B